Sono appena ritornato dalla Birmania, un paese stupendo che suggerisco a tutti di vedere almeno una volta nella vita. Alcuni di voi ci sono già stati, per altri è in cima alla lista dei desideri mentre qualcuno non ne ha mai sentito parlare. E' un paese che ha tanto da offrire e da insegnare a chiunque che avrà la fortuna di calpestare le sue verdi terre, di perdersi tra i mille templi di Bagan o passeggiare al tramonto sotto le luci dorate della meravigliosa Shwedagon Pagoda di Yangon. Ma è un paese che ha ancora tanto da imparare. L'inglese, ad esempio, resta un grosso problema per una buona parte della popolazione anche se questa mancanza è compensata da una gentilezza fuori dall'ordinario, alle volte quasi eccessiva ma sempre ben accetta. Questo è uno dei ricordi più belli che porterete via dal Myanmar. E tanto deve ancora imparare sotto il profilo dei diritti umani, nonostante l'attuale leader politico in carica sia una certa Aung San Suu Kyi, importante
Prendete l'ermo colle, tanto caro al buon vecchio Leopardi, immortalato in una delle poesie più belle e conosciute della tradizione italiana e adesso immaginate che ci costruissero sopra un bel centro commerciale. Di quelli enormi, che vanno tanto di moda adesso. Sareste d'accordo? Farebbe piacere a voi, ma sopratutto agli abitanti di Recanati? Non credo proprio. Riuscirebbe semplicemente a distruggere uno dei luoghi più conosciuti d'Italia, eliminando per sempre quell'aria misteriosa e romantica che lo avvolge dal lontano 1820, anno in cui il poeta si rifugiava ai suoi piedi in cerca di ispirazione. In Thailandia sta accadendo la stessa cosa. Tiziano Terzani, scrittore contemporaneo e grande messaggero di pace, per circa cinque anni visse con la sua famiglia in una piccola casetta di legno a Bangkok, dove scrisse uno dei suoi libri più belli e famosi, "Un indovino mi disse", che adesso rischia di essere inghiottita per sempre dalla "Giungla di cemen